Descrizione
Spostiamoci ora a Tordara, altro antico rione, ricco di uliveti, vigneti ed agrumeti. Possiamo ancora distinguere i due agglomerati di case che, sviluppatisi intorno ad una sorgente di acqua, hanno dato vita a questa frazione, la cui caratteristica principale è la presenza tutt'oggi di molte sorgenti d'acqua. Da Tordara, proseguendo per la stretta strada ricoperta di cubetti di piperno e raccolta tra i giardini, giungiamo alla frazione di Trasaella, anch'essa antica contrada di Sant'Agnello e luogo in cui è possibile respirare aria fresca e pulita, lontano dal traffico caotico del centro cittadino. La bontà degli ulivi di questa frazione ha permesso, nel 1975, la realizzazione di un frantoio, che offre lavoro a molti operai. Come tutte le frazioni, anche Trasaella si è sviluppata intorno alla chiesa che ne è il centro: la chiesa di Trasaella, dedicata alla Madonna delle Grazie, è anche Parrocchia e, dal 1656 al 1876, comprendeva anche le case che formavano la frazione dei Colli di Fontanelle.
Si tratta di una struttura in stile barocco, ad una sola navata; il quadro della Madonna, che si venera sull'altare maggiore, è un affresco scoperto per caso nel corso di lavori di restauro nel 1911, anno in cui fu rimosso il quadro che raffigurava la Visita della Madonna a Santa Elisabetta; l'altare è di notevole pregio artistico ed è opera di Antonio Lucca di Napoli, che l'ha terminato nel 1767. La caratteristica di questa chiesa, ciò che ci colpisce avvicinandoci ad essa, eppure ammirandola da lontano, è la parte superiore del campanile ricoperta di mattoni verdi e gialli. Gli abitanti della borgata si raccolgono ogni anno, la prima domenica di luglio, per festeggiare la Madonna delle Grazie, una ricorrenza molto sentita nella frazione. La Processione si snoda partendo dalla chiesa, giunge infine ai Colli di Fontanelle seguendo l'antico tracciato del Petraro, una stradina che, partendo da Trasaella, arriva ai Colli arrampicandosi lungo la collina che sovrasta la frazione.
Alla fine della processione, prima di far ritorno in chiesa, la Madonna riceve l'omaggio di alcuni ceri, portati da un Angelo, calato da una carrucola, partendo dal campanile della chiesa fino alla sottostante piazzetta, in cui sono radunati i Fedeli, i quali seguono commossi questo semplice rituale, che si ripete da anni. Consegnati i ceri, l'Angelo fa ritorno verso il campanile mentre reca con se un fascio di fiori ed è accompagnato dal suono delle campane, dai rumori dei fuochi d'artificio e dall'applauso dei presenti, alcuni dei quali visibilmente commossi. A metà strada tra le frazioni di Tordara e Trasaella, in una piccola largura, sorge una "edicola", in cui era posto un antico Crocifisso, molto caro agli abitanti del luogo, i quali, nel passarvi accanto, erano soliti segnarsi la fronte col segno della Croce. Purtroppo, un triste mattino del 1991, ci si accorse che il Crocifisso era stato rubato. Amareggiati, ma uniti e compatti, gli abitanti delle due piccole frazioni, a proprie spese, commissionarono un altro Crocifisso allo scultore veronese Mantovani, e lo collocarono nuovamente al suo posto, sulla strada che unisce le due contrade, dopo una breve e toccante cerimonia che si svolse il 3 luglio 1992.